
Definito come il principale architetto ambientale del nostro tempo, nel suo ruolo di architetto, designer, autore, educatore, William McDonough (nato il 20 febbraio 1951) ha rinnovato il nostro sguardo sulle cose che facciamo e il loro impatto sulla società e il mondo che ci circonda. Attraverso la sua filosofia cradle to cradle, gli edifici di McDonough sono progettati per avere una durata prefissata in tutti i loro componenti di base, dopo di che ogni elemento può essere utilizzato nuovamente per risolvere un problema di progettazione differente.

Dopo aver finito i suoi studi di architettura a Dartmouth e Yale, McDonough ha aperto il proprio studio, il William McDonough + Partners, nel 1981 a New York City. La sostenibilità è diventata un tema centrale già all’inizio della sua carriera progettuale. Tra le prime esperienze possiamo annoverare la progettazione di una casa solare in Irlanda, e nel 1985, la commissione per il primo “ufficio verde” a New York per l’Environmental Defense Fund, in breve FES. La costruzione della FES ha richiesto severi parametri di qualità dell’aria, spingendo McDonough a iniziare la sua indagine, che durerà per tutta la sua vita, sui materiali. I disegni di McDonough sono riusciti a mettere in moto l’industria della bioedilizia negli Stati Uniti e hanno portato alla formazione del US Green Building Council.

Nel 2002, McDonough fu il co autore di Cradle to Cradle: Remaking the Way We Make Things. Il manifesto propone di capovolgere il tradizionale motto nei confronti dei materiali “ridurre, riutilizzare, riciclare,” chiedendo invece materiali che siano “upcycled” già all’inizio della loro creazione, in modo da creare materiali riciclabili. Per progettare prodotti in grado di essere upcycled, i materiali dovrebbero essere composti da ciò McDonough definisce “nutrienti tecnici” e “nutrienti biologici.” I Nutrienti tecnici consistono in materiali che possono essere riutilizzati in un sistema industriale a circuito chiuso, mentre i nutrienti biologici si riferiscono a materiali che distruggendoli possono essere reinseriti in un ambiente naturale. Il metodo Cradle to Cradle è stato rapidamente diffuso in circolo e da allora ha ispirato la fondazione, senza scopo di lucro, Cradle Products Innovation Institute, che finanzia e premia l’innovazione nella pratica del design sostenibile.

Da quel passo avanti, McDonough ha continuato a concentrarsi sulla progettazione ecologicamente e socialmente consapevole, contribuendo a stabilire i criteri per la missione ambientale di Make It Right Foundation di Brad Pitt nel suo tentativo di fornire case progettate da architetti per le vittime dell’uragano Katrina.
Nei progetti recenti di McDonough sono inclusi: Icehouse (2016), costruita con il metodo “wonderframe”: utilizza i materiali locali per creare una struttura smontabile e rimontabile. Method Manufacturing Facility (2014), una nuova fabbrica per prodotti sostenibili nell’area “brownfield” di Chicago; e la NASA Sustainability Base (2011), un “laboratorio vivente” per il programma spaziale che supera gli standard LEED d’ utilizzo del platino. McDonough è anche diventato tema di studio della Stanford University con il primo “archivio vivente”, in cui quasi tutti i momenti quotidiani dell’architetto sono registrati.

Attraverso i suoi successi, McDonough ha cambiato il discorso sul rapporto tra l’architettura e l’ambiente, un rapporto che crede sia sostenibile solo attraverso un atteggiamento simbiotico tra i due:
“What I’m trying to look at is how do we make humans supportive of the natural world, the way the natural world is supportive of us.”
Credit to : http://www.archdaily.com/